Alex Trusty: l’incontro immortale tra l’arte e i suoi spettatori
08/10/2024
Se lo spettatore e ciò che circonda l’opera d’arte fossero l’opera stessa?
Questa idea viene espressa dalla produzione artistica del fotografo italiano Alex Trusty, pseudonimo di Alessandro Fidato, la cui principale passione è l’osservazione delle persone e la loro relazione con il mondo che le circonda.
L’artista si contraddistingue, infatti, per il suo marcato interesse nei confronti delle reazioni ed emozioni umane di fronte alla bellezza dell’arte e, di conseguenza, mostra una scarsa attenzione nei confronti dell’opera d’arte in sé, che diventa esclusivamente uno dei due interlocutori nel dialogo che il fotografo immortala. L’arte è, infatti, considerata tale anche per ciò che suscita nell’osservatore. È emozione, reazione e sentimento.
Questo è particolarmente visibile nelle 62 fotografie appartenenti al portfolio dell’artista selezionate in occasione della mostra “Contemporary Museum Watching”, tenutasi al Palazzo Reale di Milano questa primavera. Tra il 2015 e il 2023 Alex Trusty ha visitato più di 80 musei in diverse città del mondo e, attratto da tutto ciò che circonda le opere esposte, ha catturato attraverso la sua fotocamera il prezioso e fugace momento contemplativo del visitatore.
Come un “ladro di attimi” si è aggirato per le sale per immortalare le espressioni e le posture dei visitatori, il più delle volte inconsapevoli di essere “spiati” in questo momento privato di contemplazione dell’opera e riflessione e ha posto al centro dell’attenzione le emozioni estremamente soggettive che il confronto con i grandi maestri dell’arte provoca. Questo ha permesso a Trusty di creare talvolta un’armonia tra lo spettatore e l’arte e talvolta un contrasto.
In questo istante, che spesso dura solo pochi secondi, l’essere umano si fonde con l’opera stessa e ne crea una nuova. Per un solo attimo, nel momento dello scatto, gli osservatori sembrano diventare figure appena uscite dal dipinto che hanno di fronte. E il fotografo, che si è reso invisibile ai loro occhi e ai nostri, rende questa loro partecipazione senza tempo così come lo è l’opera d’arte stessa.
Luciano Bolzoni, curatore della mostra, lo ha definito come una sorta di “mimetismo non voluto che dura l’istante dello scatto e poi, successivamente, il tempo infinito della fotografia”.
Tuttavia, l’osservatore e l’opera non sono l’unico elemento presente negli scatti di Trusty. Questo incontro viene, infatti, incorniciato dagli elementi architettonici e decorativi che caratterizzano il museo e che contribuiscono ad arricchire il dialogo.
L’istituzione culturale stessa, da sempre luogo sacro per gli artisti e i visitatori, assume una connotazione diversa grazie alla ricerca del fotografo. Infatti, il museo non è più esclusivamente un luogo di conservazione e valorizzazione delle opere, ma diventa uno spazio di dialogo ed interazione attiva con esse.
Questa interpretazione da parte dell’artista viene colta perfettamente dalle parole di Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale: “Per Trusty il museo è un luogo da cui possiamo uscire diversi da come siamo entrati”.
Così come il dialogo, il confronto e le interazioni con le persone sono in grado di cambiarci, arricchirci e talvolta farci comprendere qualcosa di noi stessi, così anche l’incontro con l’opera d’arte ha un forte impatto sull’osservatore e gli offre la preziosa opportunità di espandere i suoi orizzonti.
La fotografia nella ricerca artistica di Trusty va oltre il suo tradizionale ruolo di medium e assurge a ponte tra noi che osserviamo gli scatti e l’incontro sacro tra l’arte e coloro che ne sono appassionati, rendendolo immortale.
“Aggirandosi nelle sale dei musei con la sua macchina fotografica, Alex Trusty incontra l’altro, il visitatore e ne è irresistibilmente attratto. Il suo sguardo indaga la soglia tra l’effimero e il perenne, tra il contingente e l’immutabile. I visitatori ripresi in pose statiche, o quelli colti mentre si muovono o interagiscono con l’opera che hanno di fronte completano il mondo del fotografo che li ritrae, finendo con il perdere ai suoi occhi, e ai nostri, la dimensione temporale umana, per raggiungere l’atemporalità dell’opera d’arte che osservano” Domenico Piraina
Uno sguardo sull’artista
Fotografo e manager aeroportuale, Alex Trusty nasce a Roma nel 1967 per poi trasferirsi successivamente a Roma, Napoli, negli Stati Uniti e infine a Milano, città dove attualmente vive.
Le sue principali passioni sono la fotografia, i viaggi e la curiosa osservazione di ciò che lo circonda. È specializzato principalmente in Black&White, Street Photography, Cityscape, Architecture e Landscape.
Per citare lo stesso artista: “La fotografia è la mia avventura: Viaggio, cammino, osservo, incontro persone, vedo le foto prima di scattarle, quindi mi fermo, sento e fotografo. Semplicemente amo la fotografia, amo che le persone vedano attraverso i miei occhi.
Nel 2014 ha partecipato alla sua prima mostra fotografica collettiva con un reportage incentrato sulla condizione de L’Aquila a seguito del terremoto. Successivamente ha esposto le sue opere in diverse istituzioni importanti come il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Palazzo delle Arti di Napoli, la Fondazione Stelline e il Palazzo Reale di Milano.
Valentina Zenesini
Studentessa magistrale in Arte, valorizzazione e mercato, Valentina coltiva una profonda passione per il mondo dell’arte e le emozioni che essa può suscitare. Sogna di lavorare nella curatela e di riuscire a creare una connessione tra i lettori e l’arte attraverso la sua scrittura
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