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Villa Godi Malinverni: La prima Villa Palladiana

18/05/2024

“In Lonedo luogo del Vicentino è la seguente fabbrica del Signor Girolamo de’ Godi posta sopra un colle di bellissima uista, & a canto un fiume, che serve per Peschiera. Per rendere questo sito comodo per uso di Villa vi sono stati fatti cortili, & strade sopra uolti con non piccola spesa. La fabbrica di mezo è per l’habitazione del padrone e della famiglia. Le stanze del padrone hanno il piano loro alto da terra tredici piedi, e sono in solaro, sopra quelle ui sono i granari, & nella parte di sotto, cioè nell’altezza di tredici piediui sono disposte le cantine, i luoghi da fare i vini, la cucina, & altri luoghi simili. La sala giunge con la sua altezza fin sotto il tetto, &ha due ordini di finestre. Dall’uno e dall’altro lato ui sono i cortili, & i coperti per le cose di Villa. E’ stata questa fabbrica ornata di pitture bellissime inventione da Maser Gualtiero Padovano, da Messer Battista del Moro Veronese, & da Messer Battista Veneziano; perché questo gentil’huomo, il quale è giudiciosissimo per renderla a quella eccellenza & perfezione, che sia possibile; non ha guardato a spesa alcuna, & ha scelto i più singolari, & eccellenti Pittori de’ nostri tempi.”

Andrea Palladio, in “I quattro Libri dell’Architettura”, 1570.

Villa Godi Malinverni
Villa Godi Malinverni. Fotografia di Serena Balbo.
Villa Godi Malinverni. Fotografia di Serena Balbo.

Nella mia lista di ville venete visitate mancava una delle più importanti e – data anche la mia passione verso le architetture palladiane – non potevo esimermi ancora dal visitare Villa Godi Malinverni

La storia di questa villa, sita a Lugo, un piccolo paese arroccato sopra Vicenza, inizia nel 1533, quando Andrea Palladio progettò una barchessa dorica nel cortile della antica tenuta dei Godi; così iniziò la ristrutturazione della casa di famiglia per volere dei committenti, i tre fratelli Gerolamo, Pietro e Marcantonio Godi. Questo progetto segna la prima tappa del percorso intrapreso da Palladio – un vero e proprio progetto di vita – volto a costruire una nuova tipologia di residenza di campagna.

I lavori terminarono nel 1542 con l’ultimazione della decorazione degli interni, per mano di Gualtiero Padovano – che affrescò la loggia e l’ala destra dell’edificio – Giovanni Battista Zelotti che si occupò del salone e dell’ala sinistra, mentre Battista Del Moro ultimò la stanza antistante la loggia. Si distinguono nettamente, osservando i temi trattati dai dipinti e i colori utilizzati, due scuole pittoriche: la scuola classica e la scuola mistica.

L’edificio risulta alla vista armoniosamente simmetrico, questo grazie a una netta definizione dei volumi ottenuta arretrando la parte centrale della facciata. Salendo i gradini della scalinata centrale – che richiama il concetto del ponte levatoio – vediamo tre arcate che aprono su una loggia, la quale a sua volta dà sul salone centrale. Quest’ultimo forma con la loggia un asse, ai cui lati si affacciano rispettivamente e simmetricamente quattro sale a sinistra e quattro sale a destra.

Di notevole interesse e fonte di meraviglia è stato per me anche il parco: nel cortile antistante la villa si aprono fontane e giochi d’acqua, oltre a una vista incredibile sui colli circostanti. Il parco, un giardino romantico all’inglese, include ben 2600 metri di viali, e fu progettato nell’Ottocento da Antonio Caregaro Negrin, architetto vicentino. Nel retro di Villa Godi Malinverni ci sono i giardinetti all’italiana, con vasche, fontane e statue.

Da non perdere anche il Museo dei fossili, fondato nel 1852 dal conte Andrea Piovene, che raccoglie oltre 300 reperti, e un piccolo museo dedicato alla Grande Guerra.

Durante la prima guerra mondiale, l’edificio ospitò i reparti dell’esercito. Il suo pregio fu evidenziato grazie alla scelta del regista Luchino Visconti di girare nel 1953 alcune scene del film storico Senso (1954); ulteriore sigillo fu posto dall’inserimento nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco nel 1996.

Villa Godi Malinverni. Fotografia di Serena Balbo.
Villa Godi Malinverni. Fotografia di Serena Balbo.

Villa Godi Malinverni è aperta alle visite individuali e per gruppi. Nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto e Settembre sarà possibile visitarla:
Martedì: dalle 15 alle 19 | Sabato: dalle 9 alle 14 | Domenica e Festivi: dalle 10 alle 19

Laureata in Lettere e in Scienze dello Spettacolo & Produzione Multimediale all’Università degli Studi di Padova. Serena ha esperienza nell’ambito della Comunicazione e del Web Marketing. Si occupa per QUAINT Art Magazine della sezione Arte & Territorio.

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