Giornata tra le Ville Venete: Villa Pisani Bonetti & Villa Cornaro
22/04/2024
Domenica 14 aprile si è tenuto l’appuntamento annuale “Giornata in villa veneta”, giunto alla sua settima edizione. Grazie all’organizzazione in capo a Imprenditori per le ville venete e a Ville venete for you, viene offerta la possibilità di ammirare prestigiosi capolavori che solitamente risultano inaccessibili al pubblico perché privati, oppure di usufruire di uno sconto sull’entrata rispetto alle aperture normali.
L’evento coinvolge le ville del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia e ha previsto, per la sua settima edizione, l’apertura di ben trentatré strutture.
L’Istituto Regionale delle Ville Venete ha catalogato 4.243 edifici tra le due regioni sopracitate: il 15% di queste è di proprietà pubblica o di enti ecclesiastici, e l’85% è di proprietà privata. Inutile dire che il costante impegno dei proprietari e gli interventi di conservazione sono fondamentali per il mantenimento delle strutture, ma senza la valorizzazione e la promozione del patrimonio monumentale non sarebbe possibile la stessa sopravvivenza delle ville. Tra i progetti proposti per far risaltare gli edifici storici, oltre alla creazione di bed & breakfast, ristoranti e locande, location per matrimoni e meeting center, risultano in costante aumento le giornate di apertura al pubblico, proprio come fossero un museo.
Approfittando della “Giornata in villa veneta”, ho scelto due edifici vicini tra loro ai confini tra le province di Vicenza e Verona.
Villa Pisani Bonetti, Bagnolo (Vicenza)
Un piccolo gioiello immerso nella pianura del Basso Vicentino: una villa priva di sfarzo architettonico, semplice e funzionale. Bagnolo era una località di profonda ricchezza idrica: i monaci benedettini introdussero la coltura del riso nel vicentino dopo aver regolato le acque che rendevano paludoso gran parte del territorio. Villa Pisani sorge – non a caso in via Risaie – e venne realizzata su un feudo acquistato dalla famiglia Pisani, tenendo presente quali fossero le esigenze della coltura risicola: la facciata rivolta verso il fiume Guà con l’attracco vicino per imbarcare il cereale alla volta di Venezia; il retro affacciato sulla corte con annessa la barchessa per gli attrezzi agricoli. L’architetto Andrea Palladio iniziò a lavorare al progetto a partire dal 1542, apportando tutte le conoscenze che aveva appreso durante i suoi soggiorni romani; in particolare la facciata rivolta al fiume assomiglia ad un arco trionfale a tre fornici, così come le finestre del salone centrale del piano nobile, tipiche dei bagni termali dell’Impero Romano.
Di grande impatto il bugnato rustico che decora la facciata, le eleganti balaustre e la scalinata semicircolare che offre un ingresso trionfale, sormontata da un architrave ornato di triglifi su cui poggia il timpano che reca al centro lo stemma dei Pisani.
I dipinti all’interno, presenti solo nel grande salone centrale e in un’altra stanza, sono stati attribuiti a Francesco Torbido, detto il Moro, pittore allievo di Giulio Romano.
Il secondo edificio, a pochi chilometri dal primo solca il confine tra le province di Vicenza e di Verona.
Villa Cornaro, Piombino Dese (Padova)
La famiglia Corner o Cornaro è un’antica e nobile casata veneta che ebbe celebrità e privilegi nel Medioevo. La villa di Santo Stefano di Zimella (Verona) fu abitata dai Cornaro anche prima che i fratelli Alvise e Giacomo – facoltosi proprietari terrieri Veneziani – la acquistassero nel 1661.
Di impianto cinquecentesco, è posta su un fondo di circa 12000 mq di terreno lungo e stretto a forma di trapezio allungato e sorge quasi di fronte alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano. Un viale rettilineo di ghiaino ai cui bordi sorge un prato verde, accompagna la passeggiata dei visitatori e degli sposi all’ingresso.
La parte centrale della villa risale alla seconda metà del Cinquecento, mentre l’ampliamento delle due ali laterali sembra risalire alla seconda metà del Settecento. Era una residenza nobile di villeggiatura estiva, probabilmente dotata di una cappella di cui non permangono tracce.
Con successivi trasferimenti, la villa passò di mano in mano divenendo prima proprietà dei Grimani verso il 1740, ed infine, nel 1787, dei Morosini.
Villa Cornaro ha una struttura a due piani con sopralzo nella parte centrale, conclusa da un frontone ornato da pinnacoli ai vertici del timpano. Si compone di una parte centrale cinquecentesca, con un salone centrale che attraversa tutto l’edificio da fronte a retro, e stanze ai lati poste in modo simmetrico. Si presenta con una duplice facciata: quella principale più alta disposta verso la strada a nord, quella più bassa rivolta verso il brolo a sud.
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Laureata in Lettere e in Scienze dello Spettacolo & Produzione Multimediale all’Università degli Studi di Padova. Serena ha esperienza nell’ambito della Comunicazione e del Web Marketing. Si occupa per QUAINT Art Magazine della sezione Arte & Territorio.
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