Tra Arte e Natura, a due ore da Milano: Tirano - St. Moritz
03/04/2024
Una primavera che stenta ad arrivare, con piogge ancora copiose e cieli grigi, accompagna il lungo week-end di Pasqua. Questo non mi ha impedito, anche per staccare dalla solita routine, di approfittare dei giorni liberi per godermi una gita fuoriporta.
Un viaggio organizzato: il pullman mi ha portata fino a Tirano, in provincia di Sondrio, una piccola cittadina celebre per il suo Santuario dedicato alla Madonna di Tirano, e per essere capolinea della pittoresca linea ferroviaria Tirano-Saint Moritz (Ferrovia retica), oltre che della linea ferroviaria della Valtellina.
Il Santuario della Madonna di Tirano
Situata a soli due chilometri dal confine con la Svizzera, Tirano ospita un santuario sorto dopo che, nel 1504, la Madonna apparve a Mario Omodei. I lavori di edificazione iniziarono l’anno successivo, dopo il benestare del Vescovo di Como: la struttura esteriore fu completata nel 1513, mentre tra il 1580 e il 1587 furono costruiti la cupola e il tiburio. Alla sommità della cupola fu collocata la statua di San Michele Arcangelo.
Dalle linee semplici in stile rinascimentale lombardo all’esterno e ricchissima all’interno, la chiesa ospita un enorme numero di stucchi, decorazioni e dipinti sulle volte del soffitto e sulle pareti: agli occhi del visitatore appare davvero ricolma di elementi, tanto da non sapere più dove guardare!
Altro elemento di pregio è l’organo pensile costruito tra il 1608 e il 1617 da Giuseppe Bulgarini: collocato su otto colonne doriche di marmo rosso, l’organo è formato da 2.200 canne, e si staglia per 14 metri d’altezza, una vera opera d’arte!
Dal 2003 il Santuario è annoverato tra i templi votivi della Diocesi di Como.
Il Trenino Rosso del Bernina: una storia di paesaggi mozzafiato
Dopo la visita a questo piccolo gioiello, abbiamo raggiunto la stazione e siamo saliti a bordo del Trenino Rosso del Bernina che segue un percorso di bellezza naturalistica e paesaggistica, tanto da essere stato incluso nei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 2008.
La storia del Trenino Rosso del Bernina ebbe origine verso la fine del 1800 grazie alla brillante intuizione di alcuni ingegneri: trovare una soluzione al blocco della circolazione delle merci a causa del gelo e delle intemperie, e mettere al servizio delle popolazioni delle tre valli una ferrovia che collegasse i centri principali delle zone alpine per darne un impulso turistico.
Nel dicembre del 1899 l’impresa inglese General Water Power Limited ottenne dal governo elvetico la concessione per la costruzione della Ferrovia, a patto che fosse fornita l’energia elettrica per il suo funzionamento a condizioni convenienti, senza dunque gravare sulle popolazioni abitanti.
Nel 1906 i lavori vennero inaugurati ufficialmente, ingaggiando oltre 3.000 operai, in gran parte italiani, che eressero le loro baracche nel territorio compreso tra Tirano e St. Moritz.
Durante le fasi di innalzamento, la notorietà del cantiere del Bernina si espanse a livello mondiale: nel 1912 un ingegnere giapponese alla ricerca di spunti per la costruzione di una ferrovia alle pendici del Monte Fuji, nelle vicinanze di Tokyo, visitò la Svizzera e ne rimase affascinato, tanto da portare in Giappone l’idea e realizzare un progetto secondo gli stessi principi.
Nel 1913 la Ferrovia entrò ufficialmente in funzione, anche nei mesi invernali quando i punti più alti della tratta sono ricoperti da metri di neve.
Il viaggio della durata di due ore e mezzo a bordo di una delle vetture “classiche” – che consentono, cioè, le fermate lungo il percorso – è un tranquillo e piacevole tour durante la quale si passa dall’ammirare i boschi verdi della Valtellina all’osservare attoniti le distese bianche di neve delle località elvetiche.
Suggestivi panorami, qualche cucciolo alla ricerca di cibo, sciatori indomiti e aria pura.
Saint Moritz: perla delle Alpi
Si arriva a St. Moritz, 1775mt. d’altitudine nel cuore delle Alpi, una delle più famose località di turismo montano. Meta chic di turisti abbienti, possiede un fascino riconosciuto a livello mondiale tanto da meritarsi l’appellativo di Top of the World.
Gare di polo, ippica, sci, hockey su ghiaccio, e poi l’omonimo lago che “apre” il paese, e che risulta ghiacciato, sulla cui superficie si svolgono corse di cavalli e tornei di cricket. Trecentoventidue sono i giorni di sole, durante l’anno, di cui St. Moritz gode e che attirano visitatori da tutto il mondo, in inverno, come in estate.
“Qui è come un ottobre costante, soleggiato. Per la prima volta un senso di sollievo; ora ho preso possesso dell’Engadina, e sono nel mio elemento, è veramente miracoloso, io sono affine a questa natura!”, scriveva Nietzsche nel giugno 1879 alla sorella Elisabeth.
“Sentieri, foreste, laghi, prati, tutto sembra creato apposta per me” scriveva due anni dopo, parlando della Svizzera e del Cantone dei Grigioni.
Ed è un po’ quello che si prova alla fine di una giornata in cui ci si è immersi in paesaggi così mozzafiato.
Laureata in Lettere e in Scienze dello Spettacolo & Produzione Multimediale all’Università degli Studi di Padova. Serena ha esperienza nell’ambito della Comunicazione e del Web Marketing. Si occupa per QUAINT Art Magazine della sezione Arte & Territorio.
- Condividi l'articolo sui tuoi profili Social!