Stai visitando una sala di un museo e ti sei soffermato per qualche minuto davanti a un ritratto che ti ha colpito particolarmente. Stai facendo il primo passo verso l’opera successiva ma hai come l’impressione che qualcosa o, meglio, qualcuno ti stia puntando gli occhi addosso.
Torni indietro, ri-osservi attentamente il ritratto e provi a spostarti di qualche passo verso destra e verso sinistra, destando la curiosità di altri visitatori presenti nella sala. Gli occhi della figura ti seguono, ne sei certo.
Perché questo succede? Be’ sei solamente vittima di un’illusione percettiva a lungo studiata e che prende il nome di un quadro famosissimo.
Andiamo con ordine però, un’illusione percettiva è il risultato di varie interpretazioni errate di una serie di dati sensoriali, al punto che vengono percepiti in contrasto con la realtà. E nello specifico, stiamo parlando del celebre “effetto Monna Lisa“, noto per l’impressionante sensazione che gli occhi del dipinto seguano chi lo osserva, e recentemente esaminato da uno studio dell’Università di Bielefeld, in Germania, pubblicato sulla rivista i-Perception.
Contrariamente alla credenza popolare, gli studiosi hanno rilevato che l’effetto non si verifica quando si osserva direttamente la Gioconda al Louvre. Secondo il professor Gernot Horstmann, uno degli autori dello studio, l’effetto si manifesta quando chi è ritratto guarda dritto, con un angolo di zero gradi. Anche uno sguardo leggermente laterale potrebbe dare l’impressione di essere osservati, ma solo a circa cinque gradi da una normale distanza di visione.
In uno strano paradosso, l’effetto non richiede di trovarsi di fronte all’immagine. “L’effetto in sé è innegabile e dimostrabile“, sottolinea Sebastian Loth, l’altro autore dello studio, “ma con la Gioconda non abbiamo avuto questa impressione“. Per testare la percezione dello sguardo, ventiquattro partecipanti sono stati invitati a guardare il dipinto davanti a uno schermo e a valutare la direzione dello sguardo, utilizzando un metro pieghevole a diverse distanze.
Le sorprendenti conclusioni indicano che lo sguardo di Monna Lisa non è diretto, ma inclinato verso il lato destro, con un angolo medio di osservazione di circa quindici virgola quattro gradi. Il mitico “effetto Monna Lisa” sembra quindi essere un termine improprio per descrivere la percezione visiva che suscita il celebre ritratto di Leonardo da Vinci.
Ma allora perché si è deciso di chiamare l’effetto con il nome della Gioconda? Horstmann ha provato a ipotizzare che si tratti solamente una questione di gusto, un nome che piace e che intriga i più.
martina patriarca
Laureata in “Scienze dei Beni Culturali” all’Università Cattolica di Milano e in “Arte, valorizzazione e mercato” all’Università IULM. Martina si occupa su QUAINT Art Magazine della sezione Arte & Curiosità.
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