Will Paucar: L'arte come voce dell'anima. La rinascita attraverso la pittura
12/06/2024
“Voglio abbracciare l’essenziale della vita e la verità del mondo”
Will Paucar, un artista, un visionario, un’anima in continua evoluzione.
Fin da giovane, Will era sempre stato affascinato dai sistemi probabilistici; infatti, intraprese l’università laureandosi in Finanza e costruendosi il suo percorso professionale. Dopo alcuni anni nel settore, però, si rese conto che nella sua vita mancava qualcosa. Questo lo spinse a prendere una decisione radicale: abbandonare la sua carriera e viaggiare per il mondo alla ricerca di una rinascita personale.
In un anno e mezzo visitò l’Oriente e l’America, incontrando culture indigene e appassionandosi allo sciamanesimo. Assistette a cerimonie di guarigione, viaggi sciamanici e riti di purificazione, rimanendone incantato. Ma non solo, ebbe modo di confrontarsi con artisti di ogni genere, scoprendo un’intersezione molto affascinante che avrebbe fatto per sempre sua: l’unione di due mondi apparentemente distanti, la matematica e l’arte. Un viaggio che trasformò radicalmente il suo modo di vedere il mondo e lo scopo della sua vita. Da quel momento, la sua esistenza prese una svolta inaspettata, decise di comprare la sua prima tela; non era solo un supporto su cui dipingere, ma il desiderio di esprimere se stesso attraverso il colore e la forma.
James Hillman, uno psicanalista e filosofo americano, elaborò la “teoria della ghianda” e il concetto del “daimon” (che si rifà al mito di Er di Platone): ognuno di noi, in vita, è accompagnato da una creatura divina (daimon) che ci guida nel perseguire quel progetto (la ghianda) che la nostra anima ha scelto prima della nostra nascita e che dimentichiamo al momento del nostro arrivo nel mondo. Tuttavia, la vocazione, la chiamata, rimane. E il daimon ci spinge a realizzarla. Ed è proprio cosi che Will, aveva capito come parlare con la propria anima. Attraverso l’arte.
La poetica di Will Paucar
Creare opere che catturano l’essenza dell’imprevedibilità e della casualità è al centro della sua poetica.
Da sempre affascinato dai sistemi probabilistici e dalle forze misteriose dell’universo, questi interessi si riflettono profondamente nel suo lavoro artistico, dove utilizza principi della probabilità e della statistica per esplorare l’intersezione tra ordine e caos.
Le sue opere sono una celebrazione della complessità e della bellezza che emergono dall’apparente disordine. Si ispira non solo alla scienza, ma anche alla filosofia e alla spiritualità, cercando di rappresentare visivamente l’invisibile e il mistero dell’esistenza. Le sue opere evocano un senso di meraviglia e contemplazione, sfidando lo spettatore a vedere oltre l’ovvio. La sua poetica è un viaggio attraverso il conosciuto e l’ignoto, che celebra la bellezza intrinseca dell’incertezza e della possibilità. Scienza e creatività, bellezza e mistero. Proporzione e distorsione. Due mondi apparentemente opposti ma cosi intrinsecamente legati. Will le fa coesistere: ci offre una visione di un mondo bello ed ordinato, ma, allo stesso tempo, ci conduce nelle profondità della nostra esperienza emotiva e psicologica. Equilibrio, ordine, unità, armonia. Linee contorte e colori stridenti. Ordine e caos, simmetria ed asimmetria, luce e ombra, realtà e sogno, staticità e movimento. Questi sono solo alcuni dei concetti che troviamo nelle sue opere; divergenti ma complementari.
Alcuni temi a lui cari
- Identità e diversità; ne promuove la comprensione e l’accettazione.
- Relazione uomo-ambiente; ne esplora le dinamiche incoraggiando riflessioni.
- Le emozioni.
- La spiritualità e la trascendenza; ne esplora la relazione, unendo dimensione terrena e spirituale.
L’amore per le donne
Il corpo femminile è vita, bellezza e sensualità. Will ne celebra il mistero presentandocelo come un enigma da risolvere. Crea un senso di intrigo andando a stimolarci la fantasia e l’immaginazione. Ne designa l’incognita lasciando libera interpretazione. Proprio come Amedeo Modigliani (celebre pittore del XX – ventesimo- secolo), ne cattura la complessità e l’erotismo, rivelandone l’anima.
L’artista, non solo condivide le sue esperienze personali, ma, rappresenta anche l’invisibile: da forma visibile a sentimenti, pensieri e stati d’animo che altrimenti sarebbero difficili da esprimere verbalmente. Le sue creazioni ci Invitano a riflettere e talvolta ci suscitano risposte emotive ed intellettuali. Fungono da specchio alle nostre emozioni più profonde ed ai nostri pensieri più intricati. Nell’atto di contemplarle, ci immergiamo in un dialogo silenzioso con noi stessi, esplorando i confini della nostra coscienza e aprendoci a nuove prospettive. Attraverso la sua arte, l’artista ci offre uno spazio di riflessione e di connessione, un ponte tra il mondo esterno ed interiore, dove possiamo trovare conforto, ispirazione e comprensione. Un viaggio nella nostra interiorità.
Come disse Edvard Munch: “Un’opera d’arte può venire solo dall’interno dell’uomo. L’arte è la forma dell’immagine formata sui nervi, il cuore, il cervello e l’occhio dell’uomo”.
Laureanda in Scienze dei Beni Culturali all’Università degli Studi di Milano, Lucrezia si distingue per la sua determinazione ed empatia. Si occupa per QUAINT Art Magazine della scrittura di articoli, occupandosi trasversalmente di tutte le sezioni della rivista.
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